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29 Settembre 2019

Camera dei Deputati – IV Commissione Difesa 9 luglio 2019

 

Si è svolta martedì 9 luglio 2019, alle 13.00, nella IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, l’audizione informale concernente le proposte di legge in materia di associazioni professionali a carattere sindacale del personale militare (C. 875-A Corda e abbinate C. 1060 Maria Tripodi e C. 1702 Pagani). Era presente una delegazione del Sindacato Autonomo dei Militari (SAM) con la partecipazione del Presidente Nazionale Carmine MAZZARELLA, del Segretario Generale Aggiunto Antonino DUCA e il Capo Dipartimento Arma dei Carabinieri Marco SPERA.

In sede di audizione abbiamo ribadito, a seguito delle richieste del personale militare, la necessaria presenza di uno strumento normativo di legge capace di tutelare i diritti del personale e gli interessi legittimi. Il S.A.M. – Sindacato Autonomo dei Militari è nato all’indomani della sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale la quale sancisce, anche per i cittadini militari, il diritto di costituirsi in associazioni a carattere sindacale. Riscontrando in succitata sentenza delle “restrizioni” all’esercizio di tale diritto da parte dei membri delle Forze Armate, abbiamo sentito il dovere di portare all’attenzione della IV Commissione Difesa alcuni “elementi essenziali” segnalando, in primis, il carattere transitorio di tali restrizioni, oltre che il necessario bisogno di permettere ai rappresentanti sindacali di operare nella pienezza del principio della libertà dell’organizzazione sindacale, come anche espresso dall’art.39 della Costituzione. Tra i punti primari quello sulle materie di interesse, attualmente escluse a priori, concernenti l’ordinamento, l’addestramento, le operazioni, il settore logistico e l’impiego del personale, evidenziando come in queste stesse tematiche si trovino aspetti aventi riflessi rilevanti sul personale militare, di competenza sindacale e che, pertanto, in molti casi la trattazione di dette materie sembrerebbe opportuna. Abbiamo sottolineato, altresì, non necessaria qualsivoglia imposizione in termini numerici o percentuali di rappresentatività, a seconda della categoria di appartenenza, perché significherebbe compromettere l’esistenza della struttura stessa. Riteniamo invece fondamentale, così come enunciato in Commissione,  l’iscrizione del personale in quiescenza in quanto lo stesso potrebbe, soprattutto nelle fasi iniziali e costitutive, essere un valore aggiunto. Nell’ambito della tutela dei diritti e del delegato sindacale abbiamo ribadito la non necessarietà di qualunque misura atta a comprimere l’esercizio dell’attività sindacale o a determinare qualsivoglia imposizione per legge di quelle che dovrebbero essere le attribuzioni autonome e statutarie in termini di durata del mandato elettivo ed eventuale rielezione nelle componenti della struttura. Negli ultimi due punti affrontati abbiamo voluto richiamare l’attenzione sui finanziamenti, definendo non necessaria qualsivoglia restrizione che non permetta donazioni, lasciti o sponsorizzazioni per l’organizzazione di eventi o corsi di aggiornamento o formazione così come abbiamo ritenuto non necessaria la misura che vorrebbe vedere ricorrere presso i Tribunali Amministrativi Regionali le controversie riguardanti la condotta antisindacale.

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